Alcides Greca è stato uno scrittore, avvocato, giornalista e giurista esperto nell’ordinamento nazionale, professore universitario e cineasta pionere del cinema argentino. Nasce il 13 febbraio del 1889 nella località di San Javier, nella provincia di Santa Fe. Era il secondo figlio di una famiglia numerosa composta dai suoi genitori, Don Francisco Greca e Doña magdalena Trucco - immigrati di origine italiana e francese -, e i suoi undici fratelli: Silvio, Erminda, Francisco, Alejandro, teodora, Magdalena, Ana, Mercedes, María Isabel, Clorinda y Dora. Trascorso vita sociale e si educò con glia borigeni locali: gli “indios” mocovíes. frequentò la scuola secondaria nella capitale della provincia, in un’organizzazione a carico dei Gesuiti, il Colegio de la Inmaculada Concepción. Di sua iniziativa, chiara dimostrazione di pensiero indipendente, cambia scuola, terminando i suoi studi secondari in una scuola laica, il Colegio  Nacional Simón de Iriondo.

Nel 1908 fonda e dirige il suo primo giornale “El Mocoví” a San Javer; nel 1909 pubblica il suo primo libro intitolato Palabras de Pelea. Negli anni successivi intraprende un attento cammino culturale che lo porterà ad avventurarsi, oltre che nella letteratura, anche in altre aree come nella politica e nel cinema.

il suo compito letterario comincia con la pubblicazione di Sinfonía del Cielo (inni in prosa) e Lágrimas Negras (storia di pazzia e di dolore).

Nel 1911 fonda a San Javier il giornale “La Pura Verdad”. Due anni più tardi si convertirà nel fondatore e direttore del giornale “El Paladín del Norte” nella città di Santa Fe.

Socialmente impegnato, Alcides viene eletto Diputato Provinciale per il suo Dipartimento natale, San Javier nell’anno 1912.

Per vocazione proprio decide di intraprendere dli studi di Diritto nellUniversità de La Plata. Fu in questa città che pubblicò Lepra(pamphlet di combattimento).

La sua capacità e le sue inquietudini giornalistiche lo conducono a fondare e dirigere nell’anno 1915 il giornale “La Palabra”, niente meno che l’antecedente dell’ancora oggi pubblicato “El Litoral” di Santa Fe, e collaborò con il girnale “La Capital” di Rosario. In questo stesso anno pubblicò Laureles del Pantano (cronache e discorsi sulla gestione legislativa) e El Evangelio Rebelde (una reedizione delle sue opere “Sinfonía del Cielo, Lágrimas Negras, Notas de Luz y Color”).

Venne rieletto Diputato Provinciale nel Dipartimento di San Cristóbal nel 1916. l’anno successivo firmerà “ El Ultimo Malón”, primo largometraggio argentino in pellicola 35mm  che si filma nell’entroterra del paese. Viene ricreata la ultima ribellione indigena verificatasi nel territorio santafesino. Si basa sui fatti accaduti nel mese di aprile del 1904.

Termina i suoi studi di Diritto a La Plata e apre il suo studio professionale a Rosario, dove Alcides portava avanti anche “Greca Film Empresa Cinematográfica Rosarina”.

Nel 1918 continua la sua carriera politica candidandosi come Senatore, dove però perde a causa di una frode elettorale.Più tardi riuscirà ad annullare giuridicamente il diploma dell’avversario. Finalemente venne eletto Senatore ed anche Diputato Costituente per la riforma costituzionale provinciale. Prese parte alla Convencione Riformatrice Costituente del 1912. Assunse cariche gerarchiche importanti, fu nominato titolare del Diritto Amministrativo e del Diritto Municipale Comparato nella Facoltà di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Universidad Nacional del Litoral di Santa Fe Capital, dove insegnò per 27 anni a partire dal 5 luglio del 1921.

Nel suo itinerario letterario, negli anni successivi, appaiono la novella Viento Norte (1927), tradotta al tedesco dallo scrittore George H. Neuendorff, che introdusse alcuni capitoli in un’antologia di autori americani intitolata Der Schatz der Mayas (Il tesoro dei Maya) che meritò lodevoli giudizi della stampa nazionale e straniera; La Torre de los Ingleses (1929, cronache del viaggio realizzato nell’anno 1923); Cuentos de Comité (1931).

Nel 1939 è rieletto Diputato Nazionale, periodo che risulta confusionario per il rovesciamento di Hipólito Irigoyen a causa del golpe militare del generale Uriburu; il 9 dicembre 1933 viene nuovamente arrestato per motivi politici e recluso nell’isola Martín García insieme a correligionari e oppositori del regime imperante. Questo fatto motivò l’apparizione di  Tras el alambrado de Martín García (1934) dove vengono incluse anche tomi fotografici del presidio. Più tardi in Cile si pubblica una delle opere piùimportanti della sua produzione letteraria La Pampa Gringa (1936) novella del sud santafesino.

Il suo interesse nella carriera accademica di Diritto lo motivano a dirigere dal 1938 la rivista di scienze giuridiche e sociali dell’Universidad Nacional del Litoral.

Atre opere fondamentali di Alcides Greca nell’ambito dell’investigazione sono: il saggio Tragedia espiritual de los Argentinos que hoy tienen 20 años (1941); En Torno al Hombre, comprensivo di dieci saggi; i quattro tomi di Derecho y Ciencias de la Administración Municipal (1943) considerata un’opera eccellente nella sua specialità; Bahianos y bandeirantes, saggio sull’esperienza in Brasile (1950). Si distinguono anche le sue opere scientifiche e sociali: Influencia de la técnica en la evolución del derecho y del Estado. Problemas del Urbanismo en la República Argentina. El régimen de los servicios públicos en la ley orgánica municipal”. “El régimen de la licitación pública. El privilegio de los contratos públicos. El sistema de la economía mixta en la realización de los servicios públicos, y su tesis titulada Una Nueva Capital para la Nación Argentina.

Nel 1948 accede alla docenza secondario nella Escuela Superior de Comercio e nella Escuela Normal N°1 di Rosario. Nel 1951 viaggia in Europa con sua moglie Rosa Pierri, con la quale ebbe il suo unico figlio Alcibíades Alejandro. È qui che muore la sua prima nipotina e, profondamente addolorati, tornano immediatamente in Argentina. Nel 1954 va in pensione come professore universitario, compra una fattoria e si trasferisce nella città di Oliveros, dove si dedica a coltivare il suo orto e il suo giardino. Due anni dopo, malato di pancreatite, viene trasferito d’urgenza a Rosario e il 16 aprile del 1956 muore in una sala dell’Ospedale Italiano.